Costruire un fucile - Fratelli Rizzini

FRATELLI RIZZINI
Costruttori D'armi
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Costruire un fucile


Realizziamo ogni componente dei nostri fucili partendo dalle materie prime e ne curiamo personalmente assemblaggio e rifiniture.
Questo ci permette di garantirne la qualità.



L'armaiolo

Persino per realizzare un piccolo numero di fucili è necessario avere molteplici macchinari, dunque nell'officina di un vero "costruttore d'armi " dovrete sempre trovare fresatrici, torni, rettifiche, alesatrici, lappatrici ecc...
State pur certi che se qualcuno si millanta costruttore ma possiede solo un trapano ed un banco da lavoro, costui vi sta mentendo. Non c'è altro modo per costruire fucili che garantiscano massime qualità e sicurezza. Tuttavia il solo lavoro delle macchine non permette di realizzare oggetti raffinati. Infatti una qualsiasi cosa interamente realizzata industrialmente è priva di quell'anima che solo l'intervento della mano dell'uomo riesce a trasmettere. Così il segreto per costruire oggetti raffinati sta nel riuscire a trovare il giusto equilibrio tra macchina ed uomo. L'una sarà necessaria a garantire la precisione meccanica indispensabile per un perfetto funzionamento, l'altra renderà armoniosa l'unione di tutti i componenti di acciaio e legno. Ne consegue che ogni nostra arma necessità di un elevato numero di ore per assemblaggi e finiture. L'armaiolo non può solo saper usare una lima ma deve avere nozioni di meccanica, metallurgia, chimica e storia poiché un'arma di pregio racchiude in se tutte queste cose. L'oggetto finito rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso professionale e di vita, una continua ricerca del meglio. Qualsiasi cosa venga realizzata senza il massimo impegno si mischierà alle schiere degli oggetti mediocri. Un fucile di qualità non viene costruito per essere riposto in una rastrelliera, al contrario è il suo intenso utilizzo che ne dimostra il valore e la superiorità.Ogni singolo componente viene realizzato a regola d'arte, assemblato e rifinito tramite un accurato lavoro al banco. Non giudicate mai un'arma da come essa appare esteriormente, cercate la sua bellezza all'interno. Se essa è più bella dentro piuttosto che fuori significa che il suo artefice l'ha costruita per sua soddisfazione personale piuttosto che per un ritorno economico. I bei legni, gli intarsi in oro e le incisioni sovraccariche non sono parametri applicabili nel giudizio di un'arma di classe, così come affreschi e decorazioni non possono dare l'esatta misura della perfezione architettonica di una cattedrale. Al contrario, tutto ciò che è appariscente molte volte serve a distogliere l'attenzione da punti critici mal realizzati.
Questa è la ragione per cui si possono realmente apprezzare le nostre armi solo dopo una visita al laboratorio dove esse prendono forma, il luogo dove si possono vedere e toccare acciaio e legno prima e dopo che le nostre mani li abbiano plasmati ed uniti in uniche armonie. La realtà vale più di mille parole ed una fotografia non potrà mai mostrare la sostanza di un fucile di alta qualità.

Le canne

Il cuore di un'arma sono le canne, e le canne devono essere prima di tutto sicure.
Vi siete mai chiesti quanto sono sicure le canne del vostro fucile preferito?
E se non lo fossero? Lo usereste ancora?
Si potrebbe pensare che la loro qualità sia una diretta conseguenza dei materiali e dei macchinari usati durante il processo di lavorazione, ma la questione è in realtà più complessa. Ad esempio, seppur le tecnologie moderne siano di grande aiuto, solo poche di esse sono applicabili alle canna demiblock, quelle di più alta qualità, e questo riduce il ventaglio di opzioni applicabili alla loro realizzazione. Se in aggiunta vogliamo costruirle utilizzando acciai speciali, ecco che il numero di strade percorribili si riduce ulteriormente, mentre aumentano in modo direttamente proporzionale le difficoltà ed il tempo necessari per realizzarle in maniera perfetta. Questa antica arte richiede ancora molto lavoro manuale e delle abilità non dissimili da quelle possedute dai primi artefici dell'arte armiera. La canna di un nostro fucile nasce da barre di acciaio provenienti da colate eseguite su commissione attraverso procedure appositamente studiate. Essa è poi fucinata a mano con sistemi tradizionali ed infine temprata seguendo procedure lunghe e costose. Questo iter dovrebbe valere per ogni canna demiblock ma, in realtà, sul mercato sono presenti solo quelle che, oltre ad utilizzare acciai di media classe, non subiscono alcun processo di forgiatura. Infatti l'acciaio fucinato presenta una struttura finissima che ne aumenta enormemente l'elasticità e le qualità meccaniche dando vita ad una canna più resistente alle pressioni e, di conseguenza, più sicura. Lavorare acciai fucinati presenta però difficoltà di tipo tecnologico e dunque dei costi più che decuplicati rispetto alle lavorazioni di un materiale commerciale. Quindi a causa di questi ostacoli la qualità di una canna viene spesso sacrificata a discapito della sua sicurezza. Teniamo infatti sempre ben presente che la canna di un fucile deve resistere a pressioni enormi con spessori che in certi punti sono di circa nove decimi di millimetro, vale a dire pari a nove fogli di carta. Se tenete veramente alla vostra incolumità informatevi sempre sul tipo di materiale di cui è composta una canna di un fucile, sulle sue caratteristiche meccaniche, sulla qualità dei trattamenti termici a cui è stata sottoposta, sulla tipologia delle lavorazioni che ha subito ed infine assistete di persona alla misurazione dei suoi spessori che dovranno essere adeguati al calibro e costanti su tutta la circonferenza, ovvero l'interno dovrà essere perfettamente concentrico con l'esterno. L'esterno e l'interno di una nostra canna vengono lavorati con utensili e macchinari speciali progettati e realizzati sotto la nostra supervisione. Attraverso questi particolari processi possiamo garantire la sicurezza dei clienti che deve sempre essere posta prima di qualsiasi tipo di valutazione commerciale. Infatti per noi poco importa il tempo necessario ad ottenere un lavoro superlativo; ciò che importa è l'avere la tranquillità di costruire fucili sicuri ed affidabili. Tutto l'acciaio che usiamo è testato in base alla specifica AMS 6382 (Aerospace Material Specification), la più rigida normativa in materia di qualità a livello mondiale, adottata dal Dipartimento di difesa Statunitense. Alla fine la canna da noi prodotta ha proprietà meccaniche tali poter superare un test a 3300 bar di pressione, vale a dire il 214 % in più della prova più alta adottata dal Banco Nazionale di prova delle armi.

Il legno

Dopo anni di stagionatura naturale un pezzo di legno può ancora essere soggetto a delle piccole deformazioni che non sono ammesse nell'ambito del suo utilizzo su un fucile di qualità. Tutti I nostri legni sono stagionati in modo naturale per un periodo minimo di sette anni seguendo un ciclo di lavorazione programmato in  modo da permetterne l'assestamento ogni qual volta subiscano delle abbondanti diminuzioni di massa a seguito della sagomatura. Dopo l'incassatura tra bascula e legno, il fucile "riposa" per più di un mese cosicché il legno si assesti e possa infine essere pareggiato con le superfici in acciaio ottenendo un perfetto assemblaggio tra i due materiali. Ogni legno viene selezionato primariamente in base alle sue caratteristiche meccaniche e solo secondariamente in base all'estetica. Al momento dell'acquisto ovviamente scegliamo quelli che presentano il miglior compromesso tra entrambe queste caratteristiche. Oggi la cosa più difficile per un costruttore d'armi non è l'avere un bel legno, ma l'averlo bello e sufficientemente stagionato. Coloro che per accelerare i tempi ricorrono ad essiccature forzate tramite forni, distruggono la struttura interna del legno che perde consistenza e diventa fragile ed instabile. Guido Rizzini ha sempre avuto una grande passione per il legno di noce e per questo ne acquistò ogni volta che ritenne di trovare qualcosa di interessante. Oggi la tradizione continua e noi possiamo offrire ai nostri clienti una scelta tra oltre 600 legni stagionati che possono soddisfare tutti i palati. Volendo costruire fucili nel rispetto delle tradizioni non si deve "violentare" un legno di noce intagliandolo con le macchine. Il lavoro deve essere eseguito a mano, con scalpelli che lo taglino con dolcezza seguendone la fibbra ed adattandolo perfettamente all'acciaio. Solo così si ottengono le giuste tolleranze fino a trasformare i due materiali in un tutt'uno di armonia ed eleganza. Osservando la luce riflessa sulla superficie liscia di uno dei nostri legni si nota immediatamente l'assenza di ondulazioni, sinonimo sicuro di massima qualità nelle finiture. Le superfici opache, di solito, sono una scappatoia per nascondere piccoli difetti di lavori eseguiti da mani inesperte. Lucidature come le nostre non permettono di commettere alcun errore durante tutte le fasi precedenti la finitura ma, soprattutto, necessitano di molto tempo. Sono infatti necessari più di due mesi di lavoro giornaliero per completare la lucidatura ad olio di un singolo legno, ma i risultati sono sotto i vostri occhi ! Gli spigoli possono essere un altro metodo di riscontro per verificare la qualità di un lavoro : solo se sono perfetti e "taglienti" ci si trova di fronte ad esecuzioni di alto livello, sia che si tratti di parti in legno sia che si tratti di parti in acciaio. Spigoli arrotondati denotano imperizia nell'esecuzione e  invecchiano precocemente quella che dovrebbe invece essere un'arma "giovane".

Lo zigrino

In un'arma di classe ogni dettaglio deve essere eseguito a " regola d'arte ", ed al massimo livello di perfezione; non importa che si tratti di una parte essenziale della meccanica o di un semplice ornamento ed anzi minore è l'importanza funzionale che esso ha più la sua perfetta realizzazione denoterà l'insaziabile cura del suo artefice. Così quando qualcuno vi declama la qualità di un fucile, controllatelo da vicino iniziando, ad esempio, dagli zigrini. A prima vista essi possono apparire esteticamente irrilevanti e, di solito, sono relegati alla semplice funzione di migliorare la presa sull'impugnatura del legno. In realtà gli zigrini hanno per le parti in legno la stessa importanza che le incisioni hanno per le parti in acciaio. Di conseguenza, così come esistono incisioni più o meno elaborate, esistono zigrini più o meno difficili da realizzare. Fra di essi il più difficile e raffinato è il piattino all'inglese. Esso può essere eseguito solo a regola d'arte perchè il suo intreccio di linee finissime (normalmente con passo 0.8 mm) deve formare dei minuscoli rombi regolari e perfettamente incastonati gli uni negli altri. Ad ogni punta del profilo esterno corrisponderà un singolo rombo. Lo zigrino piattino non ammette errori di esecuzione perchè non può essere "corretto in progress". Di conseguenza, quando esso è perfetto, esalta la maestria del suo esecutore mentre quando è imperfetto ne mostra impietosamente ogni incertezza.
Gli attrezzi per fare il piattino non esistono in commercio quindi li costruiamo a mano usando lime ad ago e tanta pazienza.

Le viti

Si potrebbe pensare che una vite abbia la sola funzione di tenere uniti i pezzi di un meccanismo eppure quando essa è usata in un'arma può esaltarne o stravolgerne l'estetica. Se è condivisibile l'idea di utilizzare delle viti speciali dove, a causa di spazi ridotti, le viti a taglio non potrebbero svolgere bene il loro compito, è criticabile la scelta di usare viti più "moderne" solo per semplificare le operazioni di finitura. Una vite a taglio ben allineata ed incastonata nell'acciaio di un fucile innalza la sua estetica al pari di un diamante in un gioiello. Ma è anche vero che ottenere questo risultato senza far danni è molto difficile e richiede attrezzi speciali, personale specializzato e molto tempo. Eliminando le viti a taglio si sacrificano l'estetica ed il valore intrinseco dell'arma e se qualcuno sosterrà di averlo fatto per semplificare lo smontaggio dei componenti ricordategli che, tanto tempo fa, fu inventato l'acciarino smontabile a mano.







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